Manovra, pensioni, reddito di cittadinanza e pace fiscale: ecco quello che c’è da sapere sui tre cardini della riforma del governo.
Dopo l’ultimo Consiglio dei Ministri, andato in scena non senza tensioni dopo che Luigi Di Maio aveva deciso di disertare il primo vertice convocato da Conte, la manovra economica dovrebbe essere arrivata alla sua formulazione definitiva. Su tutti i punti ci sarebbe l’accordo del governo che cerca stabilità dopo essere stato penalizzato dai mercati.
Manovra: le pensioni
Nonostante i moniti europei, il governo ha deciso di mantenere fede al contratto procedendo con il superamento della Legge Fornero. La nuova riforma delle pensioni dovrebbe prevedere l’inserimento della Quota 100 (CHE COS’È E COME FUNZIONA LA QUOTA 100) con sessantadue anni di di età e trentotto di contributi.
Reddito di cittadinanza: le ultime notizie
Nella manovra economica studiata dal governo troverà spazio anche il reddito di cittadinanza, fortemente voluto da Movimento Cinque Stelle. I 780 euro, assegnati a patto di frequentare corsi di formazioni, dovrebbero essere caricati sul bancomat degli aventi diritto, così da monitorare la situazione.
Reddito di cittadinanza: a chi spetta
Ecco i requisiti delle persone che potranno richiedere il reddito di cittadinanza:
• Essere maggiorente
• Essere disoccupati
• Avere un reddito di lavoro inferiore alla soglia di povertà in Italia
• Percepire una pensione inferiore alla soglia di povertà.
• Essere residenti in Italia da almeno 10 anni
Reddito di cittadinanza: come funziona
Le persone che percepiranno il reddito di cittadinanza dovranno frequentare corsi, totalizzare otto ore settimanali di lavori socialmente utili e verrà sospeso dopo che l’avente diritto rifiuterà tre proposte di lavoro.
I soldi saranno caricati su una card e non potranno essere spesi in contanti. Inoltre potranno essere utilizzati solo per l’acquisto di beni di prima necessità.
Manovra: la pace fiscale
Accordo raggiunto anche per quanto riguarda la pace fiscale che prevede l’inserimento di un’aliquota al 20% per sanare il pregresso di chi ha già presentato la dichiarazione dei redditi. Come richiesto dalla Lega, saranno annullate le mini cartelle sotto mille euro accumulate dal 2000 al 2010.
